HO LETTO E RECENSITO:
Titolo: Green and Grey
Autore: Elena Croci
Editore: Self publishing
Pagine: 306
Genere: Fantasy
Prezzo ebook: € 0,99
E' l'anno 2016, il mondo è stato flagellato da un' Apocalisse che nessuno riesce a spiegarsi. I Protettori sono gli unici che possono difendere i pochi sopravvissuti rimasti da esseri demoniaci che seguono solo l'odore del sangue. Elly e Brute sono i primi a dedicarsi alla protezione del genere umano. Lei, seria e calcolatrice, è alla ricerca di una parte del suo passato che sembra ormai perduta. Lui, entusiasta ed ottimista, spera in un futuro migliore. Legati da una connessione misteriosa e prepotente i due amici hanno l'ingrato compito di gestire un Campo di sopravvissuti, crescere un ragazzino instabile e nel frattempo non rimetterci la pelle.Il tutto immerso in un mondo ormai fermo ad un anno prima, colmo di interrogativi e di un silenzio che annienta.
Il 13 Maggio 2015 nel mondo si assiste a
un’apocalisse. Dal nulla compaiono Loro.
Mostri con zanne e pelliccia attratti
dall’odore del sangue e pronti a decimare la popolazione mondiale.
Attenzione: Loro non sono i classici mostri;
non sono zombie né vampiri. Hanno caratteristiche nuove.
La vicenda incomincia a undici mesi di
distanza dalla catastrofe e i primi personaggi che conosciamo sono Elly e
Brute.
La narrazione si svolge in prima persona
alternando i loro punti di vista perciò conosciamo molto da vicino le loro
sensazioni e assistiamo alle loro storie anche dal punto di vista emotivo.
Loro due hanno messo in piedi un Campo ossia una zona sicura, recintata e
sorvegliata, dalla quale potersi difendere dai mostri che brulicano ovunque.
Ma il Campo non è solo questo, è un modo di
sopravvivere, una piccola città autonoma ed organizzata dove ognuno svolge il
proprio compito per contribuire al sostentamento della comunità. Anche se ci
troviamo in un apocalisse infatti, la narrazione si concentra per lo più su
vicende umane, persone che cercano di andare avanti e fanno cose normali: si
amano, si odiano, litigano e fanno pace.
Nel campo si VIVE, nonostante si sopravviva.
Elly e Brute sono amici e sono inseparabili.
Ma hanno anche qualcos’altro che li accomuna. Possono trasformarsi.
“Al primo segnale di pericolo il mio corpo era mutato, mi ero
ritrovata a correre alla velocità della luce su quattro zampe, ad essere forte,
ad avere zanne pericolose tanto quanto le loro. Vedevo tutto, sia di giorno che
di notte, sentivo tutto, ogni rumore, ogni odore. A differenza di Quelli, la
mia forma era ben definita. Ero un lupo, con il pelo lungo e scuro, che
richiamava il colore dei miei capelli.”
Non è una storia di licantropi.
Ogni protettore è in realtà un mutaforma. Può
tramutarsi in qualsiasi animale.
Nonostante ciò, ognuno di loro si sente a proprio
agio in una particolare forma animale.
Per Elly è un lupo, per Brute un orso.
Lascerò a voi scoprire gli altri.
Questi personaggi in grado di trasformarsi si
fanno chiamare Protettori perché sono gli unici in grado di uccidere Loro.
I protettori non sono sempre stati mutaforma.
Erano persone normali, la loro prima trasformazione risale al giorno
dell’apocalisse e porta con sé spiacevoli ricordi.
Una delle cose che ho amato di più è la
connessione emotiva tra i due protagonisti.
“Nessuno mi ha mai conosciuta nel modo in cui mi consoci tu.
Nessuno, nemmeno mio marito. Sai tutto quello che mi passa per la testa,
anticipi i miei bisogni, ti basta un secondo per sapere cosa dire nel modo
giusto, al momento giusto. Ed io sono felice di questo, perché sei il miglior
amico che potessi desiderare, ma come credi che la prenderanno mio marito o una
tua futura ragazza? Come faranno ad abituarsi all’idea che non ci capiranno mai
quanto noi ci capiamo a vicenda?”
La storia mi è piaciuta per i suoi tratti
innovativi e ho trovato lo stile dell’autrice molto scorrevole, tuttavia, a
volte, la narrazione procede troppo lentamente e i ricordi incidono a
rallentarla. Spesso vengono ripetute nei dialoghi informazioni che già
conosciamo.
Le scene che ho preferito sono quelle in cui
Brute ed Elly vanno in esplorazione alla ricerca di sopravvissuti perché è lì
che si concentra l’azione. Ne avrei voluta di più ma spero che l’autrice ce la
concederà nel seguito della storia.
“Alcune certezze ti
colpiscono all’improvviso. Non hanno un perché, ma non lasciano dubbio. Almeno,
non a me. Mi fidavo ciecamente del mio istinto (…) Ed in quel momento, quando
sentii la pietra sotto di me cedere, sapevo che la mia morte non era
minimamente in dubbio.”
Cinque stelle all’ambientazione. Un post
apocalittico ambientato in Italia.
La lettera finale mi ha fatto commuovere.
Spero che il rapporto tra Elly e Brute si
evolva nel prossimo capitolo.
Il finale è stato inaspettato.
Ho adorato il messaggio intrinseco alla
storia.
In un mondo in cui tutti hanno perso i propri
cari, lasciato le loro case, e sepolto la loro routine, la famiglia non la fa
il sangue, la fa il cuore.
«Avresti mai detto, un anno e mezzo fa che ti saresti ritrovata
a letto con ben due tedeschi?».
«No, non avrei mai pensato di poter essere così fortunata».
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