Ho letto e recensito:
Titolo: Forever
Autore: Amy Engel
Editore: Newton Compton Editori
Pagine:
223
Prezzo
ebook: € 4,99
Dopo una
guerra nucleare senza precedenti, la popolazione degli Stati Uniti è decimata.
Un
piccolo gruppo di sopravvissuti entra in conflitto per decidere quale famiglia
andrà al governo del nuovo mondo. Il clan dei Westfall perde lo scontro con
quello dei Lattimer. Passano cinquant’anni e la comunità è ancora in pace, ma
il prezzo è alto: ogni anno un rito assicura l’equilibrio forzato tra le
famiglie e così una delle figlie dei perdenti deve andare in sposa a uno dei
figli di quella vincente. Quest’anno, è il mio turno.
Il mio nome è Ivy Westfall, e la mia missione è semplice: uccidere il figlio del capo dei Lattimer, Bishop, il mio promesso sposo, e restituire il potere alla mia famiglia.
Ma Bishop sembra molto scaltro oppure non è il ragazzo spietato e senza cuore che mi avevano detto. Sembra anche essere l’unica persona in questo mondo che veramente mi capisce, ma non posso sottrarmi al destino, io sono l’unica che può riportare i Westfall al potere.
E perché questo accada, Bishop deve morire per mano mia...
Il mio nome è Ivy Westfall, e la mia missione è semplice: uccidere il figlio del capo dei Lattimer, Bishop, il mio promesso sposo, e restituire il potere alla mia famiglia.
Ma Bishop sembra molto scaltro oppure non è il ragazzo spietato e senza cuore che mi avevano detto. Sembra anche essere l’unica persona in questo mondo che veramente mi capisce, ma non posso sottrarmi al destino, io sono l’unica che può riportare i Westfall al potere.
E perché questo accada, Bishop deve morire per mano mia...
Forever è il primo volume della serie “The
book of Ivy” un romance distopico. Pur tuttavia, gli elementi distopici
per quanto presenti e pertinenti alla trama, passano in secondo piano perché è la storia d’amore a spadroneggiare.
I
veri protagonisti sono due ragazzi che il destino ha messo insieme: Ivy e Bishop.
I figli di
due famiglie rivali, in un’epoca in cui la guerra nucleare ha cancellato ogni
traccia delle vecchie consuetudini.
La popolazione è stata decimata dal conflitto
e i pochi sopravvissuti hanno continuato a combattere per stabilire chi delle
due fazioni createsi avrebbe preso le redini del potere.
Westfall è una piccola cittadina e da oltre
un cinquantennio al potere ci sono i Lattimer.
Le stoffe pregiate sono rare e i pochi
scampoli rimasti sono rimanenze ante guerra. L’elettricità non è più affidabile
e funziona a intermittenza. I frigoriferi sono in legno e raffreddano tramite
cubetti di ghiaccio.
Cosa
più importante: i matrimoni sono combinati e servono a preservare la pace tra
le due fazioni.
“Ed ecco perché celebriamo la giornata del matrimonio: coloro che
provengono dalla fazione perdente offrono in spose le loro figlie sedicenni ai
figli di coloro che hanno vinto.”
Quest’anno
tocca a Ivy.
Bishop, è il suo sposo.
Il
figlio del presidente.
Il suo nemico.
Lui
appare gentile ma Ivy non vuole conoscerlo né fingere di interessarsi a lui.
Lei
ha un compito ben preciso e non ha niente a che vedere con l’amore.
“Io sono diversa da tutte queste ragazze intorno a me perché,
sposando Bishop Lattimer, non sto compiendo il mio destino. La mia missione non
è renderlo felice e portare in grembo suo figlio.
La mia missione è ucciderlo.”
Pur
tuttavia Bishop è l’opposto di ciò che si era immaginata e la coglie di
sorpresa con la sua calma e la sua pazienza.
È giusto che le colpe dei padri
ricadano sui figli?
Ivy
è fortemente manipolata dalla famiglia d’origine che trama una rivolta per
prendere il potere.
Lei
è la loro arma migliore.
È
evidente l’ispirazione al dramma shakespeariano di Romeo e Giulietta al quale
c’è anche un riferimento diretto nel libro, tanto che all’inizio ho quasi
pensato che fosse una rivisitazione ambientata in un futuro post-apocalittico.
Inoltre
c’è una recinzione… cosa vi ricorda?
Nessuno
la oltrepassa anche se non è proibito. Solo i trasgressori della legge vengono
espulsi e sanno che al di fuori dei confini della città, troveranno la morte.
Ho amato le descrizioni di Bishop attraverso
gli occhi di Ivy. Ogni
protagonista femminile che ricordi è colpita dagli occhi di lui, dal suo
sorriso o dalla sua camminata.
Ivy
no.
Ivy
ama la sua calma o il suo modo di mettere fine a una discussione. Ama come lui
la vede e il modo in cui tiene in considerazione la sua opinione. Ogni cosa che
descrive di lui è qualcosa che apprezza solo dopo averlo conosciuto.
Una sua
caratteristica.
“Mi ricordo il giorno in cui ci siamo incontrati, come lo guardavo e come
catalogavo tutti i suoi lineamenti in maniera assolutamente obiettiva: la sua
bellezza era per me come quella di un tramonto o di un fiore, li guardavo senza
sentirmi colpita; ora, quando lo guardo, vedo semplicemente Bishop e questo mi
toglie il fiato”.
Bishop, per essere un diciottenne mostra molta maturità e saggezza. Dopo i primi sette
capitoli di perfezione ho iniziato a dubitare di lui, non fa né dice, mai, qualcosa di sbagliato e il lettore è attento come Ivy nel cercare di scoprire
quanto sia autentico.
Sono la figlia di mio padre e la sorella di Callie, e lo sarò per sempre.
Il più di me appartiene a loro ma, per quanto non lo desideri, so che c’è una
parte dentro di me, per quanto esigua, che appartiene a Bishop, ora.
Travolgente.
L’ho amato dalla prima riga, dal primo delinearsi della complessità interiore
della protagonista.
Dalla
prima frase di Bishop.
Ogni
dialogo è plasmato come creta nella trama.
Lo
stile è diretto. Senza giri di parole, Amy Engel va al cuore delle cose e le
chiama con il loro nome.
Un
romanzo delicato quanto l’affetto forte e inossidabile che può nascere tra due
sconosciuti ed appiccare con il tempo il fuoco devastante dell’amore.
Ci addormentiamo in quel modo, con le sue labbra sul mio collo e il mio
cuore nella sua mano.
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