mercoledì 4 maggio 2016

Forever di Amy Engel Recensione

Ho letto e recensito:


Titolo: Forever
Autore: Amy Engel
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 223
Prezzo ebook: € 4,99 
Dopo una guerra nucleare senza precedenti, la popolazione degli Stati Uniti è decimata.
Un piccolo gruppo di sopravvissuti entra in conflitto per decidere quale famiglia andrà al governo del nuovo mondo. Il clan dei Westfall perde lo scontro con quello dei Lattimer. Passano cinquant’anni e la comunità è ancora in pace, ma il prezzo è alto: ogni anno un rito assicura l’equilibrio forzato tra le famiglie e così una delle figlie dei perdenti deve andare in sposa a uno dei figli di quella vincente. Quest’anno, è il mio turno.
Il mio nome è Ivy Westfall, e la mia missione è semplice: uccidere il figlio del capo dei Lattimer, Bishop, il mio promesso sposo, e restituire il potere alla mia famiglia.

Ma Bishop sembra molto scaltro oppure non è il ragazzo spietato e senza cuore che mi avevano detto. Sembra anche essere l’unica persona in questo mondo che veramente mi capisce, ma non posso sottrarmi al destino, io sono l’unica che può riportare i Westfall al potere.
E perché questo accada, Bishop deve morire per mano mia...



 Forever è il primo volume della serie “The book of Ivy” un romance distopico. Pur tuttavia, gli elementi distopici per quanto presenti e pertinenti alla trama, passano in secondo piano perché  è la storia d’amore a spadroneggiare.
I veri protagonisti sono due ragazzi che il destino ha messo insieme: Ivy e Bishop.
I figli di due famiglie rivali, in un’epoca in cui la guerra nucleare ha cancellato ogni traccia delle vecchie consuetudini.
La popolazione è stata decimata dal conflitto e i pochi sopravvissuti hanno continuato a combattere per stabilire chi delle due fazioni createsi avrebbe preso le redini del potere.
Westfall è una piccola cittadina e da oltre un cinquantennio al potere ci sono i Lattimer.
Le stoffe pregiate sono rare e i pochi scampoli rimasti sono rimanenze ante guerra. L’elettricità non è più affidabile e funziona a intermittenza. I frigoriferi sono in legno e raffreddano tramite cubetti di ghiaccio.
Cosa più importante: i matrimoni sono combinati e servono a preservare la pace tra le due fazioni.

“Ed ecco perché celebriamo la giornata del matrimonio: coloro che provengono dalla fazione perdente offrono in spose le loro figlie sedicenni ai figli di coloro che hanno vinto.”

Quest’anno tocca a Ivy. 
Bishop, è il suo sposo.
Il figlio del presidente.
Il suo nemico.
Lui appare gentile ma Ivy non vuole conoscerlo né fingere di interessarsi a lui.
Lei ha un compito ben preciso e non ha niente a che vedere con l’amore.

“Io sono diversa da tutte queste ragazze intorno a me perché, sposando Bishop Lattimer, non sto compiendo il mio destino. La mia missione non è renderlo felice e portare in grembo suo figlio.
La mia missione è ucciderlo.”

Pur tuttavia Bishop è l’opposto di ciò che si era immaginata e la coglie di sorpresa con la sua calma e la sua pazienza.
È giusto che le colpe dei padri ricadano sui figli?
Ivy è fortemente manipolata dalla famiglia d’origine che trama una rivolta per prendere il potere.
Lei è la loro arma migliore.

È evidente l’ispirazione al dramma shakespeariano di Romeo e Giulietta al quale c’è anche un riferimento diretto nel libro, tanto che all’inizio ho quasi pensato che fosse una rivisitazione ambientata in un futuro post-apocalittico.
Inoltre c’è una recinzione… cosa vi ricorda?
Nessuno la oltrepassa anche se non è proibito. Solo i trasgressori della legge vengono espulsi e sanno che al di fuori dei confini della città, troveranno la morte.

Ho amato le descrizioni di Bishop attraverso gli occhi di Ivy. Ogni protagonista femminile che ricordi è colpita dagli occhi di lui, dal suo sorriso o dalla sua camminata.
Ivy no.
Ivy ama la sua calma o il suo modo di mettere fine a una discussione. Ama come lui la vede e il modo in cui tiene in considerazione la sua opinione. Ogni cosa che descrive di lui è qualcosa che apprezza solo dopo averlo conosciuto. 
Una sua caratteristica.

“Mi ricordo il giorno in cui ci siamo incontrati, come lo guardavo e come catalogavo tutti i suoi lineamenti in maniera assolutamente obiettiva: la sua bellezza era per me come quella di un tramonto o di un fiore, li guardavo senza sentirmi colpita; ora, quando lo guardo, vedo semplicemente Bishop e questo mi toglie il fiato”.

Bishop, per essere un diciottenne mostra molta maturità e saggezza. Dopo i primi sette capitoli di perfezione ho iniziato a dubitare di lui, non fa né dice, mai, qualcosa di sbagliato e il lettore è attento come Ivy nel cercare di scoprire quanto sia autentico.

Sono la figlia di mio padre e la sorella di Callie, e lo sarò per sempre. Il più di me appartiene a loro ma, per quanto non lo desideri, so che c’è una parte dentro di me, per quanto esigua, che appartiene a Bishop, ora.

Travolgente. L’ho amato dalla prima riga, dal primo delinearsi della complessità interiore della protagonista.
Dalla prima frase di Bishop.
Ogni dialogo è plasmato come creta nella trama.
Lo stile è diretto. Senza giri di parole, Amy Engel va al cuore delle cose e le chiama con il loro nome.
Un romanzo delicato quanto l’affetto forte e inossidabile che può nascere tra due sconosciuti ed appiccare con il tempo il fuoco devastante dell’amore.

Ci addormentiamo in quel modo, con le sue labbra sul mio collo e il mio cuore nella sua mano.


Nessun commento:

Posta un commento