martedì 29 marzo 2016

Beauty and Cyborg Recensione




E  se questa storia iniziasse con: C'era una volta l'elettricità? Il Nido di Spine è una cittadina francese dove la corrente elettrica non scorre più come un tempo. Dopo una guerra chiamata “Nuova Notte” gli equilibri mondiali sono cambiati e i continenti sono stati messi in ginocchio dai Cyborg, esseri privi di anima che torturano innocenti. In un mondo dove la parola scritta è vietata e gli esperimenti elettrici sono punibili con la morte, si muove la ricercata Bellatrice Sparks. Lei sa leggere, sa scrivere e dal giorno in cui ha fatto funzionare una torcia elettrica nella sua città, è costretta a fuggire per salvaguardare la sua famiglia. Rapita dai trafficanti di schiave viene venduta ai sovrani di Elettra. Ma in un castello dove l'elettricità pulsa ancora un essere ignoto si aggira nell’ombra. Per fronteggiare l'enigmatica creatura e per riabbracciare la sua famiglia, Bellatrice dovrà sottrarsi agli inganni della proibita e misteriosa Ala Ovest del castello. Ma deve fare molta attenzione, cosa si cela dietro la maschera dell'odio? 

“E se questa storia iniziasse con cera una volta lelettricità?”
Mi è bastato leggere questo incipit per voler assolutamente divorare tutto il resto.
Beauty and Cyborg è un retelling che ha ben poco di un retelling.
È una distopia.
Un’avventura.
Una favola moderna.
E la protagonista è lei.
Bellatrice Sparks.
Se voi foste a Nido di Spine o nella capitale Elettra, sapreste che questo è il nome di una ricercata.
Bellatrice ha il tatuaggio di una rosa spinata sulla spalla, e dentro di sé il fuoco di una vera ribelle. Sa leggere, scrivere e aggiustare oggetti rotti.
Questa è la sua colpa.
Perché “L’inchiostro è il sangue del vecchio mondo, il sangue proibito”.
Il mondo così come lo consociamo è infatti scomparso a causa di un black out globale, per cui la luce è riservata solo ai Lucenti, mentre il resto del mondo vive al buio.
“Oggi il nostro motto è: al buio si possono contare tutte le stelle”
Bella  che vive a Nido di Spine, città al buio dove risiedono le fabbriche, ha imparato che l'elettricità è qualcosa di pericoloso, qualcosa da temere. 
Fa male l’elettricità, Bella, fa male al cuore. Brilla, ti attira come un demone e poi ti polverizza se lasci che si avvicini. Lucifero è un angelo di luce, ricordatelo”.
Assistiamo dunque a una netta contrapposizione tra città povere e regredite senza elettricità e popoli che ancora ne beneficiano a discapito degli altri.
“L’elettricità è la moneta del nuovo mondo”
Il mondo è inoltre governato dai cyborg, esseri per metà umani e per metà costituiti da cavi e pezzi metallici, e proprio tra loro si annida Alec, versione robotica della Bestia. 
Bella sa che un cyborg non può essere altro che un nemico, eppure Alec è ancora, in parte, umano e lei combatte contro i sentimenti che gli suscita. 

sabato 5 marzo 2016

Alice from Wonderland Recensione





Cosa accadrebbe se Alice varcasse la dimensione di Wonderland? Quanto labile diverrebbe il confine tra lucidità e follia? Una strega, un sortilegio e un libro sono il principio di tutto. Alice non è più la bambina sprovveduta che vagheggiava tra labirinti di carte. È una giovane innamorata, alla ricerca della propria identità. Per trovarla viaggerà nel tempo e oltre il tangibile. Scrittori, scienziati, circensi e matti sono i suoi compagni in uno straordinario viaggio verso una meta impossibile. Sottomondo non è mai stato così sopra. Che la magia abbia inizio, la tana del coniglio vi aspetta.


Inizio col dire che la favola classica di Alice nel Paese delle Meraviglie, non è mai stata una delle mie preferite. Un mondo completamente senza senso, con personaggi matti e eserciti di carte, mi sembrava più inquietante che rassicurante.
Nonostante ciò, Alice from Wonderland mi attirava e ho seguito l'istinto.
Sono contenta di averlo fatto perché questa Alice mi è piaciuta davvero molto, dalla prima all’ultima pagina.

 “Chi di noi non si è mai perso? Bisogna perdersi per ritrovarsi.”
È quello che succede ad Alice… Astrid… Marianna…
Chiunque lei sia, non sa di esserlo!
“Come mi comporterei io, se fossi io?”
Alice, viene trovata da una famiglia abbiente, mentre girovaga per le strade di Guildford senza alcun ricordo del proprio passato.

 "Ecco, non conoscere la meta era forse peggio di non sapere che strada avessi percorso prima. Il passato è già avvenuto. Non si può far nulla per cambiarlo. Ma il futuro bè… se non sai chi sei, non hai idea di chi puoi diventare e non hai armi per arrivarci incolume.”

I Richardson, che hanno perso una figlia a causa della poliomielite, accolgono Alice con loro senza immaginare che quell'accoglienza si trasformerà per la ragazza in una reclusione, e che quella casa diventerà le sbarre di una vita che non è la sua.
Finché Alice incappa in Edmund.